Tragedia all’asilo nell’Aretino: cinque maestre indagate per la morte del bimbo strangolato dalla felpa fuori norma
La tragedia avvenuta in un asilo nido della provincia di Arezzo, dove un bambino di due anni è morto strangolato dal laccio di una felpa non conforme alle normative UE, ha sollevato profonde preoccupazioni sulla sicurezza nei luoghi educativi per l’infanzia. L’incidente è avvenuto durante una normale attività all’aperto quando il bambino, mentre cercava di arrampicarsi su arbusti, si è impigliato nel laccio della felpa, che rappresenta un rischio noto e regolamentato dalle direttive europee. Le cinque maestre presenti sono indagate per omicidio colposo, con le indagini focalizzate sulla presenza o meno di negligenza nella sorveglianza.
Il caso ha messo in luce la normativa UE EN 14682:2014, che vieta lacci o coulisse nei capi d’abbigliamento per bambini sotto i sette anni per prevenire rischi di strangolamento. Le domande riguardano come sia stato possibile che un capo fuori norma arrivasse a un bambino e quali responsabilità coinvolgano produttori, distributori, genitori e anche le scuole. Le autorità hanno sequestrato la scuola e stanno analizzando le registrazioni video per ricostruire con precisione la dinamica e le responsabilità. Questo evento ha acceso un dibattito su protocolli di sicurezza, formazione del personale educativo e l’importanza di un controllo rigoroso degli ambienti e dell’abbigliamento.
La comunità locale è profondamente scossa e l’amministrazione ha attivato servizi di supporto psicologico. Le raccomandazioni per prevenire nuovi incidenti includono controlli sistematici sull’abbigliamento, formazione continua del personale, mappatura dei rischi negli spazi scolastici e campagne di sensibilizzazione rivolte alle famiglie. Questo episodio sottolinea la necessità di una collaborazione stretta tra scuole, famiglie, produttori e legislatori per garantire la massima sicurezza dei bambini, evitando che tragedie simili possano ripetersi.