Tregua a Gaza Appesa a un Filo: Netanyahu, Hamas, Iran e Nuove Minacce dall’Aria
La tregua nella Striscia di Gaza nel 2025 appare estremamente fragile e minacciata da molteplici fattori, tra cui le scelte politiche del governo israeliano guidato da Netanyahu, la tenacia di Hamas nel mantenere il controllo del territorio e le interferenze di attori regionali come l’Iran. La situazione internazionale è aggravata dalla recente cessazione delle restrizioni al programma nucleare iraniano e dall’uso crescente di droni armati per il contrabbando e azioni militari, che rappresentano un pericolo tecnologico nuovo e rilevante nel conflitto. La chiusura del valico di Rafah, simbolo delle tensioni regionali e delle difficoltà nel conciliare sicurezza e necessità umanitarie, accentua il rischio di un’escalation potenzialmente destabilizzante per tutto il Medio Oriente.
Netanyahu ha imposto la chiusura del valico di Rafah e autorizzato operazioni militari mirate, riflettendo la pressione interna israeliana e la sfiducia verso Hamas, che rifiuta il disarmo formale e rilancia sulla legittimità della resistenza armata. Hamas, pur mantenendo una linea di fermezza, si trova tuttavia sotto crescente pressione sociale e strategica, ricercando nuovi mezzi tecnologici come i droni per proseguire la lotta asimmetrica. Le numerose violazioni del confine israeliano da parte di droni – almeno 384 episodi nell’estate 2025 – sottolineano la trasformazione del campo di battaglia e le difficoltà di Israele a gestire efficacemente questa minaccia emergente.
Il ruolo della Knesset è centrale nel definire nuove strategie e tecnologie di difesa per fronteggiare le minacce sempre più sofisticate, bilanciando però l’efficacia militare con obblighi legali e umanitari. Nel complesso, la crisi si trova in uno stato di stallo pericoloso; senza un dialogo reale e un coinvolgimento ponderato di tutte le parti, compresi gli attori regionali ed internazionali, è probabile una nuova escalation. Solo attraverso scelte politiche coraggiose e collaborazione multilaterale si potrà evitare il deterioramento della situazione e indirizzare verso una pace sostenibile e duratura.