Trump mette fine allo shutdown più lungo della storia USA: riprende l’attività del governo federale
Lo shutdown degli Stati Uniti, durato 43 giorni, ha rappresentato il blocco più lungo nella storia del paese, causato da un acceso stallo politico che ha paralizzato le attività federali. La crisi nasce dalla profonda divisione tra l'amministrazione Trump, che chiedeva fondi per progetti chiave, e i Democratici contrari soprattutto ai sussidi legati all'Obamacare. Questa impasse ha colpito milioni di cittadini, interrompendo servizi essenziali e generando incertezza. La soluzione è stata possibile grazie a un compromesso approvato dal Congresso: il Senato ha visto otto senatori democratici votare per la riapertura, mentre alla Camera la misura è passata con una maggioranza ristretta. Sebbene lo shutdown sia stato superato, i sussidi all'Obamacare sono stati esclusi, lasciando aperto un tema centrale nella politica sanitaria USA. La riapertura del governo ha assicurato la ripresa dei servizi fondamentali, come il ritorno al lavoro dei controllori di volo e il pagamento degli stipendi arretrati, ma le conseguenze economiche e sociali permangono, con un mercato immobiliare rallentato e difficoltà per molte famiglie. L’aumento previsto dei premi assicurativi legati all'Obamacare, stimato fino al 114%, rende la situazione sanitaria e finanziaria ancora più complessa. Politicamente, lo shutdown ha evidenziato le fragilità delle dinamiche istituzionali e la necessità di maggior dialogo e cooperazione. In sintesi, questa crisi ha segnato un momento critico nel sistema politico americano, ricordando l'urgenza di compromessi responsabili e la sfida aperta sul futuro della sanità pubblica.