Un dente antico svela i segreti di Stonehenge: nuove rivelazioni sulle origini delle pietre

Un dente antico svela i segreti di Stonehenge: nuove rivelazioni sulle origini delle pietre

Stonehenge, monumento megalitico nella piana di Salisbury, ha affascinato per secoli archeologi e studiosi, soprattutto riguardo al misterioso trasporto delle sue enormi pietre. Composto da massicce sarsen locali e da bluestones provenienti dal Galles, il sito risale a circa il 3000 a.C. Le pietre gallesi, collocate a oltre 200 km di distanza, hanno sollevato dubbi sulle tecniche di trasporto e sull'organizzazione sociale del Neolitico. Le ipotesi tradizionali, tra mito e realtà, variano dal coinvolgimento di slitte e rulli in legno fino all’impiego della forza umana, ma rare sono le prove concrete della partecipazione di animali nel processo di costruzione. La scoperta nel 2025 di un dente di bovino coevo al periodo di edificazione offre un nuovo fondamentale indizio. Attraverso l’analisi isotopica, è stato identificato che l’animale proveniva dal Galles, suggerendo che bovini fossero condotti per lunghe distanze e impiegati come animali da traino. Ciò modifica la comprensione del trasporto delle pietre, richiamando l’attenzione sulle capacità logistiche e di pianificazione dei gruppi neolitici, che utilizzavano sia vie terrestri sia fluviali con infrastrutture temporanee. Questo ritrovamento conferma inoltre l’importanza della multidisciplinarità nella ricerca archeologica, integrando dati geomorfologici, biologici e antropologici per ricostruire tecniche costruttive e reti di scambio. Infine, questa scoperta apre nuove prospettive per future ricerche su Stonehenge e altri monumenti megalitici, sottolineando l’ingegno e le competenze tecnologiche delle popolazioni preistoriche europee.

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