Università di Catania: Appello dei Docenti per Gaza, Tra Denuncia e Azione
L'Università di Catania si è recentemente distinta per l'iniziativa di oltre 300 docenti e personale accademico che hanno sottoscritto una lettera aperta intitolata "Il tempo delle esitazioni è finito", rivolta alle autorità dell'ateneo per condannare l'attuale situazione a Gaza. Questa presa di posizione si configura come un appello morale e civile a schierarsi contro ciò che i firmatari definiscono un "genocidio" e uno "scolasticidio", ossia la sistematica distruzione delle infrastrutture educative nella Striscia di Gaza. La lettera, che riflette un sentimento condiviso trasversalmente nella comunità universitaria, propone richieste concrete come la sospensione dei rapporti accademici con istituzioni israeliane, la condanna pubblica delle violazioni dei diritti umani e il sostegno con borse di studio agli studenti palestinesi in fuga dal conflitto.
La denuncia ha un forte fondamento nei dati raccolti da organizzazioni internazionali che testimoniano l'enorme impatto del conflitto sull'istruzione a Gaza: oltre il 75% delle scuole e università è stato danneggiato o distrutto, compromettendo la formazione di migliaia di giovani palestinesi. Questo scenario ha spinto gli accademici catanesi a voler trasformare l'ateneo in un attore attivo, in linea con altre università italiane ed europee che già adottano simili posizioni di boicottaggio accademico nei confronti di enti israeliani, nonostante le possibili ripercussioni sul piano scientifico e internazionale.
L'iniziativa ha riscosso reazioni diversificate nel mondo accademico e nell'opinione pubblica, evidenziando però l'importanza di un impegno etico nell'università come luogo di giustizia, solidarietà e difesa dei diritti umani. Le prospettive future dipendono dall'accoglienza che gli organi di governo universitari riserveranno a tali richieste, ma l'appello segna un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale del mondo accademico nei confronti delle crisi globali.