
USA, nuove regole per i visti di studio: controlli social più severi
Negli Stati Uniti, dal 19 giugno 2025, è stata introdotta una significativa stretta nelle procedure di rilascio dei visti di studio. Dopo una breve sospensione delle pratiche amministrative, il Dipartimento di Stato ha riattivato i colloqui obbligatori, apportando però importanti cambiamenti sia nelle modalità che nei requisiti per l’ottenimento del visto. Al centro di questa svolta si colloca la sicurezza nazionale, con particolare attenzione verso le minacce digitali. Gli studenti di ogni provenienza, inclusi migliaia di italiani, si ritrovano così davanti a un percorso più complesso, in cui la trasparenza della presenza online e la cura dei profili social diventano centrali. Il Dipartimento di Stato, tramite un cavo diplomatico ufficiale, ha ordinato a tutte le ambasciate e consolati americani nel mondo di applicare nuovi protocolli di screening più rigorosi per ogni tipo di richiesta, compresi i rinnovi e i rientri di studenti già titolati, senza eccezioni.
La vera novità risiede nei controlli sui social media. Le nuove procedure prevedono l’analisi sistematica dei profili pubblici e privati dei candidati, confrontando le informazioni inserite nella domanda (moduli DS-160 o I-20) con la loro traccia web e valutando eventuali elementi sospetti riconducibili a rischi di frode, estremismo, tratta di persone o reati transnazionali. Le autorità consolari, ora formate su tecniche di analisi online, hanno il compito non solo di vagliare la documentazione, ma anche di segnalare alle forze di intelligence casi critici individuati durante lo screening digitale. Questo cambiamento comporta un innalzamento del livello di allerta, allungando i tempi di attesa, aumentando la richiesta di documenti integrativi e obbligando i candidati a una revisione approfondita e preventiva dei propri comportamenti digitali.
Le università americane e il mondo degli studenti internazionali hanno reagito in modo ambivalente. Da un lato vi è comprensione per la necessità di elevati standard di sicurezza, dall’altro cresce la preoccupazione per il rischio di una diminuzione dell’attrattività internazionale degli Atenei USA. Anche altri paesi come Canada, Regno Unito e Australia stanno rafforzando i controlli digitali, ma il dibattito sulla tutela della privacy resta aperto. Per gli aspiranti studenti italiani, si tratta di affrontare una doppia sfida: evitare errori e incongruenze nell’identità digitale ed essere pronti a esibire trasparenza in ogni fase della domanda. In conclusione, emergono nuove opportunità per chi saprà gestire la propria presenza online e affrontare con consapevolezza le novità normative: la preparazione digitale sarà ormai tanto strategica quanto quella accademica per accedere al sogno universitario americano.