
Valditara rilancia Agenda Sud e Nord: 150mila euro per ciascuna scuola fragile, 500 milioni per colmare i divari territoriali
Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha firmato due decreti rivoluzionari che destinano oltre 500 milioni di euro a più di 4.200 scuole italiane individuate come "fragili" per ridurre le disuguaglianze educative tra Nord e Sud. Ogni istituto riceverà 150.000 euro per potenziare servizi, infrastrutture e supporti didattici, affrontando criticità nei livelli di apprendimento e dispersione scolastica. Le iniziative "Agenda Sud" e "Agenda Nord" nascono per intervenire su territori con diverse problematiche socio-economiche, espandendo la lotta alle disuguaglianze oltre il Mezzogiorno tradizionalmente considerato più svantaggiato. L'approccio adottato mira a un sistema scolastico più coeso e inclusivo, sostenuto anche da progetti di formazione per docenti e innovazione tecnologica.
La definizione di "scuola fragile" si basa su indicatori rigorosi come i risultati delle prove INVALSI, il tasso di abbandono e i dati socio-economici territoriali. Al Sud, le regioni focali includono Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, mentre al Nord l’attenzione si concentra sulle periferie di grandi città come Milano e Torino, oltre a provinciali complesse di Veneto e Emilia. L'allocazione quasi paritaria delle risorse tra Nord e Sud testimonia come le problematiche educative siano trasversali e necessitino di soluzioni differenziate ma complementari. Le risorse potranno finanziare organici, sportelli di ascolto, materiali didattici innovativi e interventi strutturali con un’attenzione particolare alle priorità emerse nelle progettazioni delle singole scuole.
Nonostante il consenso generale e l’attenzione mediatica, permangono dubbi sull’efficacia a lungo termine e sulla sostenibilità del finanziamento una tantum. Le sfide principali riguardano la gestione burocratica, la continuità degli investimenti e la capacità delle scuole di sviluppare reti di collaborazione territoriali. Valditara sottolinea l'originalità e l'efficacia del modello italiano, ma l’esito dipenderà dal coordinamento tra attori e dal consolidamento di queste misure in strategie sistemiche. Una svolta reale richiede un impegno pluriennale su formazione, innovazione, digitale e partenariati pubblici e privati per restituire pari opportunità a ogni studente e valorizzare le potenzialità della scuola come motore di coesione sociale e crescita nazionale.