Via libera alla mappa 3D del sottosuolo sardo: il progetto geofisico dell'Einstein Telescope
Il recente via libera dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) alla creazione del Centro per la caratterizzazione geofisica dell’Einstein Telescope segna un momento storico nella ricerca scientifica, con la Sardegna al centro di un ambizioso progetto europeo. L'obiettivo prioritario è la realizzazione di una mappa 3D dettagliata del sottosuolo sardo, essenziale per l'installazione dell'Einstein Telescope, strumento all'avanguardia per lo studio delle onde gravitazionali. Questo progetto unisce competenze tecnologiche avanzate, collaborazioni internazionali e valorizzazione del territorio isolano, ponendo la Sardegna come un polo di innovazione scientifica e tecnologica di rilievo europeo.
Il Centro INGV dedicato sarà il fulcro operativo delle indagini geofisiche, coordinando le attività di rilievo del sottosuolo con tecnologie all'avanguardia come la mappatura aerotrasportata elettromagnetica, tecniche sismiche, gravimetriche e magnetiche, oltre all'uso di intelligenza artificiale per l'elaborazione dei dati. La scelta della Sardegna è motivata dalla sua bassa sismicità, caratteristiche geologiche favorevoli e ridotta presenza antropica, fattori che garantiscono elevata efficacia delle indagini e sicurezza per le future infrastrutture scientifiche. Il rilievo elettromagnetico effettuato tramite elicottero consente raccolte di dati estese, precise e non invasive, fondamentali per la costruzione della mappa tridimensionale.
I vantaggi scientifici e tecnologici del progetto sono molteplici: miglior comprensione della struttura geologica locale, sviluppo di metodologie innovative replicabili altrove, e consolidamento della leadership italiana nel settore geofisico. Inoltre, la Sardegna beneficerà di investimenti, formazione specializzata e opportunità occupazionali nel campo della ricerca. Il cronoprogramma prevede attività operative iniziali da inizio 2026, con rilievi e dati elaborati entro l'estate e presentazione ufficiale della mappa nel secondo semestre 2026. Sfide come comunicazione trasparente con la popolazione, monitoraggio ambientale e sinergie istituzionali saranno affrontate per assicurare il successo e la duratura influenza del progetto nella ricerca scientifica europea.